Cloud pubblico, privato o ibrido: qual è la scelta migliore per la tua azienda?
Sommario
Il cloud è il presente e il futuro del business.
Le applicazioni pratiche di questa tecnologia (sviluppo di applicazioni, storage, ERP e sistemi gestionali, centralini virtuali, videoconferenze, sistemi di intelligenza artificiale, domotica, IoT, home banking, ecommerce, ecc) aumentano ogni giorno con vantaggi tangibili per PMI e grandi aziende. Non sempre è facile orientarsi in questa varietà di soluzioni in continua evoluzione.
Quale tipo di servizio scegliere? Quante risorse acquistare? Come tutelare la sicurezza dell’azienda?
Il primo passo per compiere scelte informate – e non sprecare tempo e risorse – è conoscere la differenza tra cloud pubblico, privato e ibrido.
Cloud computing: perché è un modello vincente
Prima di tutto, cosa si intende per cloud computing?
Secondo la definizione del NIST (National Institute of Standard and Technology), il Cloud computing è una tecnologia che permette di utilizzare la rete internet per accedere a potenti risorse computazionali virtualizzate e adattabili alle esigenze dell’utente (es. server, reti, sistemi di storage, servizi e applicazioni).
A rendere vincente questo modello è il fatto che le risorse in cloud possono essere raggiunte da ogni luogo, condivise da più utenti, adattate alle esigenze momentanee delle aziende che le utilizzano, con la massima flessibilità e riduzioni dei costi.
Il cloud permette quindi di usufruire di molti servizi indispensabili in azienda e svilupparne di nuovi per creare opportunità commerciali.
Da non sottovalutare un altro aspetto fondamentale. Secondo una recente ricerca di Oracle, inoltre, il Cloud permette di ridurre del 90% i consumi energetici e delle aziende e la loro impronta ambientale.
Cloud pubblico, privato o ibrido: come scegliere
Le risorse cloud possono essere dislocate su hardware di proprietà dell’azienda o su un infrastruttura ad elevate prestazioni messa a disposizione da provider specializzati tramite Data Center sicuri.
Questa distinzione è alla base delle due principali tipologie di distribuzione cloud (deployment): il cloud privato o il cloud pubblico.
La scelta di una delle due tipologie – o un mix delle due – dipende dalle esigenze specifiche di un’azienda in termini di sicurezza, controllo, scalabilità e budget.
Come funziona il Cloud pubblico
Il cloud pubblico è un modello di cloud in cui i servizi e le risorse informatiche sono resi disponibili da un cloud provider.
Questi fornitori di servizi cloud mettono a disposizione dei Clienti potenti infrastrutture composte da server, sistemi di archiviazione, software e risorse di supporto (come la fornitura energetica e la banda internet).
I sistemi per l’erogazione del cloud vengono custoditi in grandi data center dotati di sistemi di sicurezza e ridondanza progettati per proteggere i dati degli utenti e garantire la business continuity,
Nel Cloud pubblico questa infrastruttura viene utilizzata per erogare servizi agli utenti (il pubblico) tramite una connessione internet. I Clienti accedono questi servizi con un account e utilizzando un web browser.
Le risorse come i server e i sistemi di archiviazione sono condivise tra diverse organizzazioni e Clienti, permettendo al provider di realizzare economie di scala e applicare costi generalmente più bassi.
Per chi è utile il Cloud pubblico
Il cloud pubblico è altamente scalabile e flessibile.
Queste caratteristiche permettono alle aziende di pagare solo per le risorse di cui hanno bisogno in un determinato momento, in base all’utilizzo effettivo.
Questo tipo di soluzione è quindi adatta a realtà che vogliono tenere sotto controllo gli investimenti in infrastrutture IT e in sicurezza informatica, ma che hanno comunque bisogno di potenti risorse di calcolo adattabili nel tempo in base ai flussi di lavoro.
Come funziona il Cloud privato
Nel Cloud privato le risorse hardware e software vengono utilizzate da una singola azienda. L’azienda può attivare queste risorse in un data center di proprietà (on premises), oppure affidarle in custodia a un provider di servizi di Housing o Colocation (off premises).
Per chi è utile il Cloud privato
Il Cloud privato è molto utile per le aziende che vogliono gestire in autonomia la sicurezza dei propri sistemi informatici (ad esempio perché trattano dati sensibili e critici).
L’utilizzo di una rete privata permette di aumentare il livello di sicurezza grazie a firewall e a sistemi di hosting interno.
Rispetto al cloud pubblico, la soluzione privata richiede investimenti più elevati per apparati e software e diminuisce i livelli di flessibilità. Per questo è consigliabile per aziende che hanno carichi di lavoro relativamente prevedibili e prevedono investimenti importanti in cybersecurity.
Come funziona il cloud ibrido
Il cloud ibrido è una combinazione di cloud pubblico e privato che consente alle aziende di sfruttare i vantaggi di entrambi i modelli.
Questo avviene grazie a soluzioni tecnologiche che consentono la condivisione di informazioni, dati e applicazioni tra le infrastrutture pubbliche e private (come un data Center interno) su cui si basa il Cloud.
A chi è utile il cloud ibrido
Il sistema ibrido è adatto alle aziende che vogliono unire la sicurezza del cloud privato con gli elevati livelli di prestazioni del cloud pubblico.
Le aziende che scelgono soluzioni ibride possono mantenere alcune risorse critiche sul cloud privato per motivi di sicurezza e controllo, mentre utilizzano il cloud pubblico per le operazioni meno critiche o per gestire picchi di carico imprevisti.
Gestire un cloud ibrido richiede notevoli conoscenze tecniche, ma permette di coniugare sicurezza, flessibilità e ottimizzazione dei costi.
Cloud privato, pubblico o ibrido: il ruolo dei provider
La scelta della soluzione migliore tra cloud pubblico, privato o ibrido dipende dai livelli di sicurezza, flessibilità e investimenti richiesti dall’azienda.
Affidarsi a un provider affidabile e a system integrator specializzati semplifica il lavoro dei reparti IT e delle PMI meno strutturate permettendo di individuare, attivare e aggiornare le soluzioni più utili ottimizzando investimenti e risultati.
Un provider strutturato deve anche garantire continuità del servizio in ogni circostanza e tempi rapidi di assistenza.
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